Mi devo ricredere: pensavo che il peggio della tv fosse rappresentato da Scherzi a parte, ma non avevo ancora fatto i conti con l'ultima edizione de La fattoria: liti, insulti, volgarità, il trionfo assoluto del trash, dall'«autore» Cesare Lanza a Mara Venier, ridotta letteralmente a sfangare pur di apparire ancora, noia, presunzione, parodia del lavoro contadino al limite dell'insulto (ministro Luca Zaia, dia un'occhiata, per favore!), una conduttrice che veste come una bambina invitata alla Prima Comunione, opinionisti senza opinioni («A tutti gli opinatori televisivi, indistintamente, bisognerebbe dar ragione a calci in c...», il filosofo ignoto), l'ex hostess Daniela Martani usata come carne da macello, e se lo merita, Tony Sperandeo in evidente stato confusionale... Al confronto, Federica del Grande Fratello, sempre prodotto dalla Endemol, sembra una educanda (Canale 5, domenica, ore 21.30).

Mi devo ricredere, o meglio comincio ad apprezzare la sbruffoneria di José Mourinho: a commento della prima puntata de La fattoria condotta da Paola Perego, la famosa conferenza stampa di sette minuti, dove si dicono parole definitive, calzerebbe a pennello. Non trash ma supertrash, perché quello che va in scena è la goffaggine di troppe ambizioni e di troppi cinismi, di troppi incapaci e di troppe frustrazioni. Ma restiamo sul tecnico: Paola Perego è una conduttrice di scarso carisma ed è carente di senso del ritmo (e dell'ironia); se emerge qualche personalità, come quella di Fabrizio Corona, va subito in confusione: già a metà, la trasmissione le era sfuggita di mano per naufragare completamente nel teatrino dello scontro fra Sperandeo e Corona. E che dire della presenza in studio di Carlo Ripa di Meana? A volte i doppi cognomi non bastano ad assicurare una canuta avvedutezza.
Aldo Grasso x
Corriere.it10 marzo 2009